FRANCIS POULENC
Nato a Parigi nel 1899 fin
dalla prima infanzia comincia, grazie all'amore materno per la musica, a
prendere lezioni di pianoforte e a soli diciannove anni viene già riconosciuto
come compositore di talento. Eclettico e poliedrico musicista, Francis Poulenc ha scritto oltre un centinaio di
opere, ma pur amando il nostro Paese, in particolare Venezia, non sono molti
gli studi specifici in italiano che lo riguardano.
Poulenc ha una vita intensa,
frequenta quella Parigi che, negli anni fra le due guerre mondiali, è la
capitale degli artisti provenienti da tutta Europa e incontra così scrittori,
pittori e musicisti, con molti dei quali stringe profonde amicizie e rapporti
di collaborazione.

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Les six |
Invitato da Jean Cocteau a musicare una tragicommedia, La Noce(Il matrimonio), il gruppo di giovani compositori, compagni di studi al Conservatorio di Parigi, è molto attivo, ma non dura a lungo: pubblica alcune brevi composizioni per pianoforte nell' ”Album de Six”, si esibisce in diversi concerti e, nel 1921, si scioglie.

In quel periodo Poulenc conosce altre figure chiave per la sua formazione e la carriera, quali Igor Stranvinskij, Erik Satie, Ricardo Viñes, maestro spagnolo, uno dei più celebri pianisti dell'epoca, esperto di Debussy e Ravel, che gli insegna tutti i segreti e i virtuosismi del pianoforte.
Con il passare degli anni il
successo del musicista aumenta, compone balletti che ottengono enormi consensi
fra il pubblico, quasi un centinaio di canzoni e, nella seconda metà degli anni
'30, in seguito a profonde crisi religiose dovute soprattutto alla perdita
prematura di alcuni degli amici più cari, che lo porteranno, fra l'altro, ad
intraprendere alcuni pellegrinaggi,inizia la sua dedizione alla musica
sacra.
SONATA
PER CLARINETTO E PIANOFORTE
La
sonata per clarinetto e pianoforte fp184 è la penultima composizione del
musicista francese Francis Poulenc.
Spartito Sonata:
Spartito Sonata:
1 STORIA
La sonata per clarinetto fa parte di un ciclo di un progetto,
non completato, ciclo di sonate per strumenti a fiato: a causa dell’improvvisa
morte, Poulenc riuscì a scrivere solamente questa per clarinetto, la
celeberrima Sonata
per flauto e pianoforte e la Sonata
per oboe e pianoforte, ultima sua
composizione, anche questa eseguita dopo la sua morte.
La sonata venne commissionata dal celebre
clarinettista Benny Goodman a Francis Poulenc non molto tempo prima della
scomparsa del compositore, cercando una collaborazione anche interpretativa.
Quando però il 30 gennaio 1963 Poulenc fu colto dall’infarto che lo uccise, il
progetto di Goodman non poté andare in porto. La sonata
venne così eseguita per la prima volta a tre mesi dalla scomparsa del
compositore presso la Carnegie Hall di New York, il 10 aprile 1963, dallo
stesso Goodman e da Leonard Bernstein al pianoforte. L’opera è dedicata alla
memoria di Arthur Honegger, grande amico di Poulenc dall’epoca del “Gruppo dei
sei”, prematuramente scomparso nel 1955.
La musica di Francis Poulenc era caratterizzata da un lirismo
quasi italiano, da una limpidezza melodica che poco ha a che fare con
l’impressionismo del suo periodo. Tuttavia gli ultimi anni della sua vita sono
ricchi di una produzione di alta qualità, legata soprattutto all’ambito
cameristico. È una produzione per la quale l’aggettivo neoclassico non ha più
senso, tanto è diventata personale la scrittura, senza perdere di vista
accessibilità e facilità melodica. Ma anche definire semplicemente luminosa la
scrittura dell’ultimo Poulenc è un luogo comune. In realtà si intrecciano
motivi perfino orecchiabili a forme complesse e a pagine drammatiche, purché
non le si ascolti col metro o col filtro di ciò che le neoavanguardie
producevano in quegli stessi anni.
Nella Sonata per clarinetto e pianoforte (1962), frutto maturo di una gestazione affatto breve – già
dal ’57 Poulenc portava con sé il progetto –, per molti versi comune alla
“gemella” sonata per oboe, invece dedicata a Sergej Prokof’ev, si fondono
spirito ridente e commozione, leggerezza e profondità, inoltre si avvicendano i
tre stili sperimentale, neoclassico e leggero identificativi della poetica
compositiva del musicista parigino. In una struttura di tre tempi, uguali anche
ai tempi della sonata per clarinetto: Allegro tristemente, Romanza (très calme ) e Allegro con fuoco (très animé), modellata sul calco
tradizionale del genere cameristico, si mescolano quelle suggestioni sonore
jazzistiche e neotonali che hanno reso popolare la produzione di Poulenc. Forme
ben rifinite, disegni chiari, grande senso lirico modellano il camerismo di
Poulenc in un estremo omaggio ai suoi ambiti strumentali più amati: il
pianoforte e i fiati.
Allegro tristemente:
Romanza:
Allegro con Fuoco:
Allegro tristemente:
Romanza:
Allegro con Fuoco:
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