mercoledì 11 maggio 2016

Johannes Brahms

Brahms ‹bràams›, Johannes. - Musicista ( Amburgo 1833 - Vienna 1897). 

Studiò prima con suo padre, contrabbassista, poi con O. Cossel e E. Marxsen. Nel 1853 conobbe J. Joachim e F. Liszt, quindi R. Schumann, che, ammirato, lo presentò sulla Zeitschrift für Musik come il successore di Beethoven. Pianista e compositore, ormai maturo, Brahms a Lipsia diede concerti, pubblicò le prime musiche, e fu intanto nominato direttore di musica alla corte di Detmold, che lasciò dopo pochi anni.




Teatro di Detmold

 Viaggiò allora in Germania e in Svizzera; recatosi poi (1862) a Vienna, poco dopo (1863) fu nominato direttore della Singakademie, ma un anno dopo riprese i suoi viaggi (1864-1868) e percorse Svizzera e Germania, pur continuando a comporre musiche, tra le quali il Requiem tedesco (eseguito parzialmente a Vienna, 1867, e per intero a Brema 1868).
Amburgo verso il 1900
Nel 1868 ritornò definitivamente a Vienna e vi diresse (1872-75) i concerti dei Musikfreunde. Da allora, la sua vita fu caratterizzata da una serena operosità, cui l'amicizia di molti eletti artisti e l'ammirazione del pubblico colto diedero un confortante appoggio. Il suo sviluppo artistico fu lento e continuo. La sua attività creativa fu contrassegnata da un costante impegno culturale, da una profonda meditazione, da una meticolosa accuratezza. Brahms può essere considerato come il maggiore esponente della musica strumentale e (insieme con il suo avversario H. Wolf) del Lied in Germania nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Di fronte al movimento dei Neudeutscher seguaci di R. Wagner e di F. Liszt, Brahms continua, a suo modo, la tradizione nazionale del Settecento-primo Ottocento, seguendone le tracce nelle forme (corale, fuga, variazione, sonataLied strofico, ecc.) e nel procedimento dell'elaborazione tematica. Lontano dal teatro, Brahms è alieno anche dal semplice ricordo dello stile e del gesto teatrale.



 La sua arte è tutta raccolta nel pensiero e nel sentimento più intimo. L'austera grandiosità delle sue solide costruzioni sinfoniche è pervasa di commozione: le idee tematiche aspirano a un canto soffuso di intima dolcezza. Il secondo romanticismo musicale tedesco, "titanico" in R. Wagner, è ricco d'intimità in Brahms. Nella sua opera il culto della forma classica convive con i fermenti romantici, la severità della concezione compositiva si mescola singolarmente con un certo gusto bonario per i tratti della musica popolare viennese e ungherese, l'ampiezza delle frasi melodiche s'inserisce in un discorso musicale ricco di sottili relazioni e sfumature, che richiede da parte dell'ascoltatore un'attenzione continua e un intenso lavoro di collaborazione intellettuale. Figura essenzialmente moderna, pur nell'uso di mezzi musicali ritenuti a suo tempo "antiquati" dagli innovatori della tendenza wagneriana, Brahms si muove per lo più in un mondo poetico non concepito come drammatica contrapposizione di elementi contrastanti, ma come tessuto ininterrotto di motivi fra loro gradatamente connessi e adombrati in una visione intimamente nostalgica, tipica del periodo del tardo romanticismo e preannunciatrice di atteggiamenti che si ritrovano nell'arte successiva. Tra le sue opere orchestrali sono due concerti per pianoforte e orchestra, un concerto per violino, un doppio concerto per violino e violoncello e orchestra, le Variazioni sopra un tema di Haydn, quattro sinfonie (generalmente considerate le più importanti sinfonie post beethoveniane), la Akademische Festouvertüre e la Tragische Ouvertüre. Numerosa la sua produzione vocale-orchestrale (Requiem tedesco per soli, coro e orchestra, Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra, Nenia per coro e orchestra), da camera (sestetti, quintetti, quartetti, trii; sonate per pianoforte e violoncello, per piano e violino e per piano solo, per clarinetto e viola; Lieder, ballate, romanze, danze ungheresi, ecc.).


L'estetica di Brahms — che fa di lui uno dei grandissimi musicisti dell'Ottocento — si fonda su una straordinaria miscela di forme classiche rigorose, fondate su una grande sapienza contrappuntistica e polifonica, e spirito profondamente romantico, che si manifesta nel magnifico colore musicale, nell'inventiva melodica, nelle sorprendenti sovrapposizioni ritmiche.

Musica da camera con pianoforte


Sonata n. 2 Op. 120 in mi bemolle maggiore - Pianoforte e Clarinetto




La Sonata Op. 120 n. 2 ne è un esempio folgorante. Concisa, essenziale, libera dal punto di vista formale: una composizione di valore assoluto per ispirazione poetica, ricchezza e invenzione melodica. L’elemento cantabile e intimistico emerge dal tema iniziale dell’Allegro amabile
dove “amabile” è aggettivo per nulla ridondante in questo caso, perché messaggero di un tema morbido e tenero nel pensiero del musicista (come in una Sonata di Mozart, la KV. 310, dove l’Andante è “cantabile ma con espressione”, irraggiungibile nell’interpretazione del rumeno Dinu Lipatti). Da esso si sviluppa quel gioco delle variazioni in cui Brahms era maestro.

 L’Allegro del secondo movimento:sembra allontanarsi dalla riflessione intimistica, è animato da un’esuberante energia, quasi Brahms si fosse reso conto che anche la nostalgia ha bisogno di appoggiarsi a una speranza.

Il movimento conclusivo è affidato a un Andante con moto:
di nuovo intenso e malinconico, elaborato attraverso un Tema con variazioni, artificio compositivo assai caro al musicista, nato ad Amburgo e abituato sin da giovane a improvvisare nelle taverne del porto. Cinque variazioni, le prime tre poetiche e delicate, trattate per dare al clarinetto la possibilità di emergere e “cantare”. 


SPARTITI:

Spartito per pianoforte
Spartito per clarinetto
Spartito per viola


Quintetto per clarinetto e archi in si minore

Il Quintetto per clarinetto e archi in si minore, opus 115, di Johannes Brahms fu composto rapidamente, nello stesso periodo in cui compose il Trio op. 114, nel corso della primavera e dell'estate del 1891 a Bad Ischl dove il compositore soggiornava come aveva già fatto l'anno precedente.
Le due partiture dovevano essere scritte a titolo privato, per la corte ducale di Meiningen (con Richard Mühlfeld, per la parte del clarinetto, ed il quartetto Joachim per gli archi).
La prima audizione pubblica ebbe luogo, con gli stessi interpreti, a Berlino il 10 (prova generale) ed il 12 dicembre: l'accoglienza fu, già il 10 dicembre, così entusiasta che si dovette limitare l'accesso del pubblico il 12. Il 5 gennaio 1892, l'opera venne presentata a Vienna, con il clarinettista Steiner ed Quartetto Rosé; poi, due settimane più tardi, con Mühlfeld e il Quartetto Joachim, stessi trionfi.

Spartito per clarinetto: 



STRUTTURA:

Allegro, in si minore, in 6/8




     






Adagio, in si maggiore, in 3/4






Andantino, in re maggiore, in 4/4







Finale, Con moto,in si minore, in 2/4







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