sabato 4 giugno 2016

La nascita del clarinetto



1.     LE ORIGINI ANTICHE

Il clarinetto è il più giovane rappresentante della famiglia dei “legni”, ed ha in comune con essi le origini lontane in strumenti di costruzione estremamente semplice e primitiva, costruiti da uno o più tubi di canna tagliati in diversi modi per dare vita ad una varietà di timbri differenti.
I più lontani predecessori del clarinetto sono stati ritrovati in Egitto. In particolare il “memet” (2700 a.c) è il più lontano antenato. Il memet era formato da due canne con un’ancia semplice conglobata in una terza canna separata che a sua volta faceva parte di una delle due canne.
Uno strumento affine al memet era l’ “aulos” dell’antica Grecia, formato da due canne disunite. L’esempio italiano degno di nota è rappresentato dalle “launeddas” sarde, in uso fin dal 900-500 a.C. e tuttora appartenenti alla tradizione popolare. Formato da tre canne di lunghezza diversa, di cui due con fori rettangolari per ottenere la melodia in terze e seste, l’altra per l’accompagnamento.




ESEMPIO DI LAUNEDDAS SARDA

2.     LO CHALUMEAU

Prima di trattare la nascita del clarinetto e la sua evoluzione è indispensabile parlare del suo predecessore più vicino: lo “chalumeau”. Le origini dello chalumeau possono essere individuate tra il X e XI secolo; vi è infatti un manoscritto, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, in cui vengono raffigurati alcuni strumenti presumibilmente a canna singola o doppia con ancia singola. Le analogie che possiamo riscontrare con gli chalumeau del XVII secolo sono l’ancia singola separata o conglobata al bocchino e cameratura interna cilindrica. Lo chalumeau è caratterizzato da un timbro affascinante, bucolico e da una ampia flessibilità sonora. La famiglia dello Chalumeau era composta da soprano, contralto, tenore e basso. Il materiale utilizzato per la costruzione di questi strumenti era per lo più il bosso ed in piccola parte legno d’acero e avorio. Fra i costruttori più esperti nella costruzione di chalumeau troviamo Johann Schell, Denner (padre e figlio). L’estensione di questo strumento era molto limitata infatti non superava l’ottava e mezzo.
CHALUMEAU


        CONCERTO PER DUE CHALUMEAU-TELEMANN 

      



SUITE PER CHALUMEAU SOLO

3.     LA NASCITA DEL CLARINETTO

La prima prova documentata riguardante la nascita del clarinetto è contenuta nell’Historische Nachricht von den Nurnbergischen Mathematics und Kunslern (Norimberga,1730); l’autore J.G. Doppelmayr, accanto all’elenco di tutte le personalità di spicco di Norimberga affianca la biografia di Johann Christoph Denner (1655-1707), attribuendogli l’invenzione alla fine del XVII secolo di un nuovo strumento a forma di tubo chiamato clarinetto, frutto del perfezionamento dello chalumeau. I dubbi che riguardano l’esatta data di nascita del clarinetto sono molteplici; alcuni dizionari la collocano nel 1690 (Murr), alcuni nel 1700 (Gerber) e altri fra il 1690 e il 1700 (Barmann e Andersch).  Lo strumento di Denner aveva sei fori anteriori e uno posteriore e due chiavi chiuse, una posta sopra i fori anteriori e l'altra su quello posteriore, che chiudevano altri due fori. Successivamente Denner e i suoi figli hanno spostato il foro della chiave posteriore e lo hanno rimpicciolito per poterlo utilizzare sia come chiave del Si, sia come foro portavoce, aprendo quindi le porte del registro superiore o "registro di clarino".

Il termine clarinetto appare per la prima volta nel 1732 nel Musicalisches Lexicon di Johann Gottfried Walther in cui è scritto:

"sentito a distanza, esso suona piuttosto come una tromba".

 Ciò spiega il nome clarinetto derivato da clarino, termine oggigiorno utilizzato impropriamente, che indica uno strumento appartenente alla famiglia delle trombe.
CLARINO
Lo sviluppo del clarinetto continua nel 1740 quando Jacob Denner (figlio di Johann Christian) aggiunse al clarinetto una lunga chiave aperta per realizzare il Si3 (prima impossibile), portando lo strumento all'estensione attuale. Nei decenni successivi diversi artigiani hanno fatto tentativi per migliorare lo strumento, senza ottenere risultati rilevanti. Un passo importante è stato fatto da Ivan Müller, un musicista parigino nato in Russia. Müller costruì un clarinetto dalle caratteristiche rivoluzionarie. Il suo strumento aveva tredici chiavi con un nuovo tipo di cuscinetti e con i fori cigliati. Quello di Müller è stato il primo clarinetto a poter suonare in tutte le tonalità. Nel 1812 fu esaminato dagli specialisti del conservatorio di Parigi e, nonostante le sue notevoli potenzialità, fu rifiutato. Nonostante ciò il clarinetto di Müller ha posto le basi al clarinetto tedesco.
Successive modifiche al clarinetto sono state apportate da Hyacinthe Eléonore Klosé, il produttore del clarinetto "sistema Boehm". Klosé basò il suo lavoro su quello fatto da Theobald Boehm che introdusse sul flauto le chiavi ad anello. Klosé adottò gli anelli sul clarinetto, adottò i fori cigliati di Müller e aggiunse nuove chiavi per un totale di diciassette. Questo strumento era facile da gestire e dava la possibilità di suonare in tutte le tonalità. Fu Klosé stesso ad esibirlo per la prima volta a Parigi nel 1839. Oggi è il tipo di clarinetto più diffuso.
Al clarinetto di Müller gli anelli sono stati applicati da Carl Bärmann. Poi Oskar Oehler modificò la posizione delle chiavi adattandole alle caratteristiche delle mani e migliorando quelle acustiche. Questo è il clarinetto attualmente utilizzato in Germania e, con piccole differenze, in Austria.
METODO PER CLARINETTO-BAERMANN

Il clarinetto è tuttora sottoposto a miglioramenti tecnici. Si cerca di ottenere caratteristiche acustiche sempre migliori e maggiore maneggevolezza da parte degli esecutori. Tra i contemporanei che più di altri si sono cimentati nel migliorare lo strumento sono da ricordare il clarinettista Rosario Mazzeo e lo svizzero René Hagmann.
Clarinetto soprano in si bemolle

CONCERTO IN SI BEMOLLE MAGGIORE PER CLARINETTO E ORCHESTRA- SAVERIO MERCADANTE


SPARTITO PER CLARINETTO




      CONCERTO IN LA MAGGIORE PER CLARINETTO E ORCHESTRA - W. A. MOZART
GUIDA ALL'ASCOLTO


SPARTITO PER CLARINETTO

 LA FAMIGLIA DEI CLARINETTI

La famiglia dei clarinetti è così composta:
·         Clarinetti acuti nei toni di Sib e La (poco adoperati)
·         Clarinetti piccoli nei toni di Mib e Lab 
CLARINETTO PICCOLO LAb
CLARINETTO PICCOLO MIb






·         Clarinetti soprani nei toni di Do, Sib e La

CLARINETTO IN DO    
CLARINETTO IN SIb      
CLARINETTO IN LA

                  



·         Clarinetti d’amore nei toni di Sol e Fa (in disuso)
·         Corno bassetto nel tono di Fa
CORNO DI BASSETTO IN FA





·         Clarinetti contralti nei toni di Fa e Mib
·         Clarinetti bassi nei toni di Do, Sib e La
CLARINETTO BASSO IN SIb





·         Clarinetti contrabassi nei toni di Fa, Sib e Mib
·         Clarinetto bordone nel tono di Sib
·         Clarinetto pedale nel tono di Sib

IL CLARINETTO BASSO


QUARTETTO DI CLARINETTI - SINFONIA "IL BARBIERE DI SIVIGLIA"


ENSEMBLE DI CLARINETTI - LIBERTANGO (A.PIAZZOLLA)


OBLIVION - A. PIAZZOLLA


SPARTITO PER CLARINETTO E PIANOFORTE


2 commenti:

  1. Peccato che i file mp3 e pdf di questa pagina non possano essere aperti senza la richiesta di accesso.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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